SIRO MEROTTO

Chi pensa che produrre prosecco sia una passeggiata non ha mai camminato tra i ripidi vigneti di Siro Merotto; con una pendenza che arriva anche al 45%, lavorare 6 ettari di vigneti diventa un vero atto eroico. Queste condizioni non hanno però mai scoraggiato la famiglia Merotto che dal 1960 continua di generazione in generazione ad effettuare alcune azioni come potatura, sfalcio dell’erba e vendemmia a mano sulle colline di Col San Martino; scelta dettata non solo dalle condizioni proibitive dei vigneti, ma anche dalla volontà di agire in un’ottica di ecosostenibilità. Anche in cantina il lavoro segue il ritmo naturale che accompagna lentamente i vini nel loro per- corso di affinamento sui lieviti e sulle fecce nobili. Lo scopo è ottenere un prodotto in equilibrio tra acidità e mineralità. La presa di spuma avviene a basse temperature per esaltarne l’eleganza e creare un fine perlage. Nicola Merotto, come i suoi avi, non teme le sfide che la natura gli presenta ma anzi le trasforma nell’opportunità di diventare sempre più sostenibile; l’intera azienda, infatti, si è resa energetica- mente indipendente installando degli impianti fotovoltaici che le permettono di portare avanti l’attività nel pieno rispetto dell’ambiente.

Il metodo

La raccolta delle uve avviene esclusivamente a mano secondo la chiara volontà di raggiungere la massima espres- sione qualitativa della Glera rifermentata in bottiglia, senza sboccatura. La “frizzantatura” del vino ha luogo di- rettamente in vetro. La rifermentazione avviene ad aprile quando le temperature raggiungono naturalmente i 18°. Il vino, mantenuto con i propri lieviti in sospensione, incomincia il lungo viaggio di affinamento della durata di un anno che conferisce al vino una bolla persistente e dalla grana molto fine. Per la produzione del prosecco DOCG Extra Brut “Rive di Col San Martino” è previsto invece il metodo Charmat lungo. Dopo la prima fermentazione il vino viene trasferito in autoclave per la presa di spuma e lì rimane per ben 5 mesi, a differenza dell’uso comune che prevede un tempo medio di 45 /60 giorni di autoclave, prima di essere filtrato e imbottigliato a metà novembre.