

RONC PLATAT
Partiamo dal nome: “Ronc” è termine noto nel mondo del vino – significa, in friulano, “casa in collina con vigna” – ma “platát” rende meglio l’idea, in questo caso: sta per “nascosto”. Ronc Platát è la cantina, pressochè sconosciuta in quanto di recentissima fondazione, sognata e poi realizzata da Tommaso Zanuttini, cividalese, classe 1988: un outsider dalla storia inconsueta. Tommaso si è laureato in Giusprudenza a Milano, ha fatto pratica in un grande Studio Legale e poi… ha deciso di seguire una vocazione diversa, e se n’è andato. Ha preso qualche vigna in affitto tra Buttrio e Manzano, i “suoi” luoghi, e con l’appoggio di amici generosi quanto prestigiosi (Ronco del Gnemiz, Duo del Monte) ha tirato fuori qualche bottiglia a carattere sperimentale. Il progetto, che rimane ad assetto variabile, si è poi sviluppato rapidamente: siamo quasi a 6 ettari di vigna, ed entro la fine del 2022 dovrebbero esser già usciti cinque bianchi diversi, due da uve Friulano (il “Vigne Vecchie” e il single-vineyard “Pavoni”), due da Chardonnay (uno generico e uno a nome “Case Sparse”) e una Ribolla Gialla. Nel frattempo, il nostro si è iscritto anche a Enologia e ha preso la seconda laurea. E i rossi? Per il momento ne è in cantiere solo uno, ma ambizioso, a base Merlot. Come i bianchi, avrà la sobrietà e la classicità di stile come “mantra”.
Il metodo

“Mi piace uno stile pulito, lineare, classico, in cui concentrazione e freschezza si equilibrino; uso legni francesi che in parte importo direttamente. Forse si abusa del concetto, ma io mi baso sul prodotto della vigna, che non voglio né verde né surmaturo: qualunque discorso di stile per me parte da lì». E dunque, con le (splendide) etichette di Ronc Platát, avremo bianchi da pressatura intera, vinificazioni in acciaio, lieviti neutri, affinamento sulle fecce in legno piccolo, malolattica gradita ma non indotta. E rossi affinati a lungo in barrique, con percentuale di legno nuovo a seconda della “forza vitale” di quanto deve andarci dentro. Sobrietà e understatement, d’accordo; ma anche intensità, verità e profondità. Il Friuli – le sue persone, i suoi luoghi, la sua cultura – in cinque parole.