PLACE OF CHANGING WINDS

Ad un’ora sola di strada da Melbourne ci possiamo immergere in 3 ettari di pinot nero e chardonnay: sono questi i vigneti di Place of Changing Winds. Il nome dell’azienda è la traduzione di Warekilla, nome dato dai locali per identificare quella particolare posizione al centro dei due monti Macedon e Bullengarook in cui rocce millenarie e foresta si intrecciano dando vita ad un connubio bucolico dalla forza attrattiva così potente da portare un rampante wine buyer come Robert Walters ad abbandonare il commercio per la vita agreste del produttore vinicolo. L’attrazione per il territorio sviluppata negli anni da Robert ha trovato piena esaltazione nel roccioso terroir del Warekilla, ricchissimo di minerali come quarzo, quarzite e arenaria; in sostanza un terreno povero ma al contempo eccellente per i vini. Per Robert, il vigneto deve essere espressione naturale dell’ecosistema locale, quindi del suo intero biota; seguire una coltivazione organica che possa massimizzare la vita del suolo riconnettendo così le piante al proprio ambiente è il punto focale dell’attività di Robert ed i suoi collaboratori, attenti a portare avanti un percorso produttivo che rispetti il loro motto “no compromessi, no rimpianti”.

Il metodo

Siamo sulle pendici meridionali del Monte Macedone, nelle Macedon Ranges australiane, dove i terreni sono caratterizzati dalla presenza di ciottoli di pietra verde e diaspro. Qui sono coltivati tre ettari di Pinot Nero, Chardonnay, Syrah e Marsanne seguendo i principi della viticoltura biologica, senza l’utilizzo di prodotti di sintesi. La fermentazione del Syrah è spontanea e con grappoli interi; a seconda della tipologia di uva, vengono scelte le diverse tempistiche di sosta sulle bucce, infatti, per alcune varietà si prende in considerazione la fermentazione carbonica. Queste preferenze di vinificazione permettono di apportare con più facilità i profumi varietali e la finezza che caratterizzano i vini. La fermentazione avviene in vasche di cemento e acciaio, mentre la maturazione si svolge per lo più in grandi botti di rovere (Stockinger), di cui meno del 5% sono di primo passaggio.