MARC TEMPÉ

Il termine francese “incontournable” indica qualcosa cui non si può girare intorno: occorre farci i conti: è una definizione perfetta per il Domaine di Marc Tempé nella geografia del vino alsaziano. Per dire il vero, accade di rado che una leggenda riconosciuta come questo affabile vigneron sia insieme fonte inesauribile di vini gloriosi da terroir eccezionali, e al contempo portatore di un messaggio semplice, di una visione umile, sebbene ferma, coraggiosa, coerente. La cantina è nel piccolo villaggio fiorito di Zellenberg, a un chilometro da Riquewihr, una delle capitali del vino d’Alsazia. Cresciuti nel vino e col vino, da figli di vignaioli soci di cooperativa, Marc e sua sorella Anne-Marie hanno rilevato i genitori nel 1995 e operato da subito scelte drastiche: imbottigliamento in proprio, acquisizione di nuovi vigneti, regime biodinamico integrale dal 1996. I terroir oggi a disposizione sono oltre dieci, tra i quali quattro Grands Crus di fama mondiale del calibro di Schoenenbourg, Furstentum, Mambourg e Sporen. Eleganza e vigore aromatico vanno qui a braccetto: i vini non sono mai saturi né fermi al compiaciuto sfoggio dei profumi, ma all’opposto hanno sapori infiltranti e sottili, e anche laddove la struttura è imponente, come nei Riesling e nei Pinot Gris, non mancano mai un ricamo di trama e un’uscita salina che li rende memorabili. Oltretutto, valutandone la tenuta nel tempo, essi aprono la possibilità di un ulteriore salto in alto in tema di complessità e originalità nel caso si riesca a resistere per qualche anno alla tentazione di stapparli. Des vins incontournables, appunto.

Il metodo

In vigna, Marc Tempé lavora in biodinamica da 25 anni: una scelta “di sensi e di ragione”, per usare le sue parole; l’idea è di fare in modo che un ecosistema sano doni uve perfette. In cantina, tutto è orientato a lasciar parlare i singoli terroir, e si interviene solo se necessario; la maestria di Marc si manifesta nella perfezione formale dei vini, ottenuti da fermentazione spontanea, maturazione in pièces usate o botti grandi per periodi lunghi (la media è 24 mesi) e solfitazione leggerissima solo all’imbottigliamento, talvolta neppure operata. Sono vini strepitosi nell’immediato, anche perché già con qualche anno alle spalle quando escono, ed esaltanti dopo qualche anno e per almeno due decenni.