MAGIS

Essere insieme unici e universali è sfida complessa, talvolta temeraria: alle volte la vince l’arte, mediando un’istanza di coinvolgimento all’ambizione di durare in eterno. Ma può vincerla anche il grande artigianato, ad esempio il design d’arredamento, che nel XX secolo ha partecipato al dibattito artistico a pieno titolo e con oggetti divenuti, dal Bauhaus in poi, icone. In Italia, uno dei protagonisti di questo settore è Eugenio Perazza, fondatore e titolare di Magis, azienda veneta all’avanguardia mondiale del design. Perché ne parliamo? Perché dal 2014 in poi la sfida del “to be unique and universal” è stata lanciata da lui e dal figlio Alberto anche al settore-vino, con la creazione di Nero Magis. La scelta del “super-terroir” dei Colli Orientali del Friuli, la consulenza di un mito quale Walter Filiputti e coordinate progettuali precise, improntate a valori come eleganza, creatività, audacia, hanno segnato la via. Il locale Pignolo enfatizza nel blend del rosso principale il concetto di “unico”, il Merlot quello di “universale”; è nato a seguire il “Bianco Magis”, da uve di Friulano (unique), Chardonnay e Pinot Bianco (universal) nate, come le uve rosse, sulle marne e sulle arenarie di Orsaria di Premariacco, in una zona di fondamentale rilevanza storica e bellezza mozzafiato.

Il metodo

Essendo il Merlot assai più precoce del Pignolo, la vinificazione separata per varietà è praticamente obbligata nel Nero Magis. Le fermentazioni avvengono in entrambi i casi in tini di legno, dove i vini svolgono anche la malolattica; segue maturazione di 24 mesi in barrique per metà nuove, e assemblaggio finale prima della messa in bottiglia. il nero Magis Riserva, nato con la vendemmia 2015, è da uve di Pignolo in purezza. Le uve del bianco sono anch’esse vinificate separatamente, in acciaio o in botte, e tenute poi per un anno sui lieviti, quindi assemblate e affinate per alcuni mesi in vetro.