LES EQUILIBRISTES

Il Périgord, più famoso per i tartufi che per il vino, è in qualche modo “l’altra faccia” dell’Aquitania storica, alternativa alla trionfale grandezza di Bordeaux. In un contesto da tipico entroterra occitano, fitto di foreste e solcato da fiumi, con scarsa densità abitativa e un contesto ambientale intatto, è nata una decina di anni fa questa intrapresa vinicola, originale nel progetto e negli esiti. È il parto delle menti di due personaggi geniali ed eccentrici, Franços de Monval, parigino, e Florent Giroud, autoctono del Périgord; commerciante di vini e restauratore il primo, enologo “nomade” il secondo. L’idea è davvero singolare: vinificare, esaltandone gli aspetti territoriali in cerca soprattutto di un perfetto equilibrio (come da nome aziendale) uve provenienti da proprietari diversi e da terroir diversi e lontanissimi. E così, Florent e François han tirato fuori le loro piccole meraviglie dall’Anjou, dal Languedoc, dalla zona del Corbières, da Banyuls e ovviamente dal Périgord stesso, lavorando su qualcosa come 18 varietà diverse ma infondendo in tutti i vini, bianchi e rossi, mossi e fermi, la loro energica, vitalissima, ironica creatività, ben rappresentata oltretutto nelle formidabili etichette.

Il metodo

Qui siamo in presenza di una sorta di decalogo. Eccone i punti salienti: 1) solo varietà indigene; 2) solo uve da agricoltura biologica e/o biodinamica; 3) fermentazioni sempre e comunque spontanee; 4) minime aggiunte di solforosa e solo all’imbottigliamento, e nessun altro coadiuvante enologico; 5) sinergia totale e continua con il coltivatore delle uve (7 diversi, al momento in cui scriviamo). Per il resto, nessun dogma: annata dopo annata e vino dopo vino si interpreta il lavoro in modo elastico, creativo, entusiasta, senza per questo deprimere la rigorosa preparazione tecnica dei due titolari: ne vengon fuori tutti vini ispirati e romantici, ma realizzati con mano ferma e sedimentato savoir-faire.