JEAN STODDEN

Non è la regione vinicola più famosa della Germania, ma la Ahr, di cui la cantina è per molti la punta di diamante, meriterebbe un’altra visibilità. Ha primati in serie; a parte quello soggettivo della struggente bellezza, tra valloni, boschi e dirupi a picco sul fiume eponimo, è la zona del rosso mondiale alla latitudine più alta. Considerate la Champagne come un vigneto estremo, in questo senso? Bene: partendo dalla città tedesca alla stessa latitudine di Reims, cioè Saarbrücken, per arrivare nella Ahr dovrete guidare verso nord per 179 chilometri. E non troverete poi duri spumanti di citrina acidità, ma rossi morbidi e aromaticamente ammalianti, da uve di Pinot Nero che dominano i due terzi delle vigne. Alexander Stodden, la cui famiglia fa vino qui dal 1578, è il testimone di questo straordinario terroir di ardesie di origine vulcanica, che interpreta in eleganza. Il patrimonio di vigneti conta 7 ettari e 65 parcelle distinte, con un 88% di Spätburgunder (Pinot Nero), il quale, nelle mani di Alexander, rende da par suo la vocazione di ogni luogo, rivelando il carattere speziato dell’Hardtberg, la nobile purezza dell’Herrenberg, la freschezza fruttata del Sonnenberg, e in generale la potenzialità non meno che sensazionale della regione intera.

Il metodo

In vigna, è in uso da anni una cospicua vendemmia verde, per la riduzione del carico sulla pianta e la concentrazione naturale delle uve. In cantina, Alexander ha ripensato lo stile un po’ rigido dei vini dei suoi avi; la fermentazione è ora preceduta da una lunga macerazione a freddo che enfatizza i raffinati profumi aromatici del Pinot Nero. Seguono circa 16 mesi di maturazione in pièces di tipo borgognone, nelle quali, grazie al microclima caldo della Ahr, i vini svolgono per intero la fermentazione malolattica. I vini sono tutti a livelli assai contenuti di solforosa e interamente “Vegan-friendly”.