

DOMAINE DU BEL-AIR
“La nostra è una storia semplice”, racconta Pierre Gauthier, il titolare del Domaine. Il bisnonno aveva già a che fare con la terra, ma in tutt’altro senso: era un vasaio, produceva damigiane, vasi e contenitori in terracotta. Intorno al 1880, decise di lavorarla nel senso più proprio, da agricoltore, anzi, da coltivatore. Acquisì qualche piccola parcella nella parte bassa del suo villaggio, Benais, lungo la riva destra della Loira a metà strada tra Tours e Saumur, e di ciascuna fece un orto. Fu ai tempi del padre di Pierre, André Gauthier, che il mercato iniziò a chiedere meno ortaggi e più vino; la riconversione dalla policoltura alla viticoltura specializzata fu un passaggio forzato, sebbene vissuto, almeno qui, con amarezza. “Vini maturi e sfaccettati, dall’eleganza naturale e dall’allungo memorabile” ha scritto la Revue du Vin de France dei vini di oggi del Domaine du Bel-Air, che considera un faro nella produzione dei rossi di Loira. Ma Pierre, pure ormai divenuto famoso, giura di non aver mai fatto altro che applicare alla viticoltura il sapere rurale, antico e onesto, dei suoi antenati, alla ricerca di un piacere altrettanto antico e onesto, quello della condivisione gioiosa, amicale e conviviale.
Il metodo

La cantina, certificata “bio” sin dal 2000, produce quasi solo rossi in denominazione Bourgueil, da uve di Cabernet Franc, vinificando separatamente a seconda della natura dei terreni: argillo-calcarei nel Grand Mont e nel Clos Nouveau, sabbia e mica nel Marsaules, argillo-silicei nel Vingt Lieux Dits, argille e ciottoli nel Jour de Soif. Tutte le fermentazioni avvengono spontaneamente, e sono precedute da una breve macerazione a freddo. Il contatto con le bucce varia dagli 8 ai 30 giorni; il legno usato è preferito al legno nuovo, e i tempi di maturazione sono in media assai lunghi. I vini vanno in bottiglia senza filtrazione. Altamente consigliata, per tutti, una caraffatura di almeno tre o quattro ore.