DOMAINE DE FA

“Squadra che vince non si cambia”, sembrerebbe essere questo il motto della famiglia Graillot che ha voluto replicare il successo conquistato nel Rodano settentrionale guardando anche a nord, più nello specifico al Beaujolais. Grandi appassionati di Gamay, Maxime e Antoine Graillot de- cidono di avventurarsi nella parte più settentrionale della denominazione e acquistano nel 2013 un vigneto di circa 5 ettari vicino a Saint-Amour, che viene presto convertito alla biodinamica. I vigneti qui sono ripidi e si arrampicano fino a quote considerevoli, con un’esposizione ad est e i terreni sono composti da granito rosa e sabbia granitica. Ben presto vengono aggiunti altri 3 ettari di vigneto a nord di Fleurie, sui ripidi pendii di Roche Guillon; salendo a 350 metri d’altezza, troviamo le viti ad alberello radicate anch’esse nelle sabbie granitiche rosa decomposte classiche della regione, accompagnate però anche da una piccola parte di calcare e argilla. Le ripide viti ad alberello di Domaine de Fa hanno ottenuto la certificazione biologica e sono gestiti in maniera rigorosamente biodinamica. Il percorso di produzione del vino viene ultimato nella bellissima cornice di Tournus, paese dove risiede la nonna dei due fratelli. Appare quindi chiaro che i due fratelli abbiano serie intenzioni di imporsi anche in questa regione che sta attualmente vivendo un rinascimento vinicolo.

Il metodo

Nonostante molti compagni di avventura settentrionali si siano approcciati alla produzione di Beaujolais se- guendo lo stile della Cote d’Or, a Domaine de Fa la vinificazione rimane quella tradizionale. Per il loro Beaujo- lais “En Besset” viene prevista una fermentazione a grappolo intero con macerazione carbonica in cemento per poi terminare il suo percorso in botte. Per il Saint-Amour, alla macerazione carbonica segue un processo di af- finamento in botti grandi da 30 hl, che dona al vino corpo e struttura. Stessa sorte anche per il Fleurie “Roche Guillon” che è frutto del singolo vigneto ad alberello.