

DOMAINE COQUELICOT
Circa 70 km a est di Bordeaux, nel cuore della Dordogne, inizia una terra vinicola di tradizione rurale plurisecolare: è il confine occidentale del Bergeracois, luogo di storia, letteratura, vino, formaggi e tartufi. Su colline dal profilo morbido e terreni di matrice non dissimile da quelli di Saint-Èmilion, mescolanze caotiche di argille brune e calcari bianchi, prosperano le varietà regine della rive droîte bordolese, Merlot e Cabernet Franc, il cui esito finale è qui differente: la raffinatezza di Saint-Émilion si colora di toni più concentrati e generosi, eppure ai vini della zona non mancano freschezza e potenziale di longevità. Cécile e Grégoire Rousseau hanno iniziato la loro attività nel 2006 in uno dei paesini dell’area, Carsac de Gurson, e conducono oggi 5 ettari di vigna in regime biologico. Per convinzione, certo, ma anche per uno spontaneo desiderio di coerenza con la campagna tutt’intorno, fatta di fiori e pietra, uomini e animali, prati e cieli vastissimi; è lei, la campagna, a suggerire cosa e quando fare e cosa no, la semplicità di approccio, il valore dell’esperienza. E il risultato in bottiglia è un piccolo miracolo: una batteria di vini tanto autentici e profondi quanto reattivi e succosi.
Il metodo

Sarà difficile sentir parlare Grégoire di tecniche di cantina o stili produttivi. La definizione di “non interventista” gli si adatta perfettamente, e il metodo attraverso il quale ottiene i suoi rossi, gioiellini di vitalità, è fatto di spontaneità e intuito. Tutte le operazioni di vigna sono svolte manualmente, inclusa ovviamente la vendemmia; si vinifica in vasche di acciaio di medie dimensioni, attendendo l’avvio delle fermentazioni alcolica e malolattica senza induzioni di sorta. Tutte le cuvées, salvo L’Estampe, maturano in fusti di legno usati. Non si aggiunge infine solforosa se non all’imbottigliamento, ma in misura minima (meno di 20 mg/l di totale).