

CLOS DE MEZ
In un angolo incontaminato del beaujolais, fuori dall’abitato di Fleurie, ormai in vista della celeberrima collina della “Chapelle de la Madone” che svetta sulle vigne, ecco il Clos de Mez, dall’antico francese meix, “case coloniche”. Queste – le dimore rurali – sono poche e sparse; in quella più grande, fatta di pietre dello stesso bellissimo colore tra l’oro e il rosa di cui si intuisce il terreno sotto le viti, lavora una vigneronne giovane che ragiona come un patriarca: Marie-Élodie Zighera. Ha raccontato lei stessa come il suo intendere viticoltura e produzione – una modalità che guarda all’antico, più che all’aggiornamento tecnologico – si sia assestato definitivamente dopo una folgorazione sensoriale, assaggiando cioè un grandioso Morgon di qualcosa come 95 anni, millesimo 1911. Questo vero e proprio “miracolo liquido” era frutto, oltre che di una enologia d’altri tempi, anche di un vigneto a poche centinaia di metri dai suoi, ereditati dalla famiglia materna. L’avventura di Élodie come produttrice in proprio, dopo anni di conferimento di uve a una delle tante cantine cooperative regionali, data dunque al 2006, e da allora bottiglie magnifiche in serie sono uscite – purtroppo in quantità esigue – dal Clos de Mez e dalla mano delicata e fermissima di questa vignaiola coraggiosa e piena di talento.
Il metodo

Élodie ha la fortuna di possedere un parco vigne da far invidia a molti: la parcella di Morgon ha oltre 80 anni, quella di Fleurie oltre 50: i rendimenti sono bassi anche per questo (25-30 hl/ha), e la concentrazione dei vini è spontanea, affascinante. Delle tre etichette, le due che al Clos de Mez incarnano la volontà di adesione ai rispettivi terroir sono vinificate con il protocollo “alla borgognona”, a grappolo intero; quella più semplice e fruttata – a nome “Mademoiselle M” – è invece frutto di macerazione semicarbonica, e viene da un bel vigneto di Fleurie vicino alla cantina. Sono vini che si avvantaggiano di cospicua aerazione prima del consumo, e che non lesinano poi energia gustativa e complessità aromatiche da mozzare il fiato.